Gustavo Adolfo Rol, figura poliedrica, affascinante, spirituale, nasce a Torino, ad inizio 900 e muore nel 1994. Ad oltre trent'anni dalla sua dipartita, ancora fa parlare di sè ed ancora incuriosisce.
Ma chi era Gustavo Rol? Sensitivo, pranoterapeuta, veggente, medium, fu un uomo del mistero, intelligente, colto, elegante, discreto, noto a mezzo mondo, rincorso da medici, uomini di spettacolo, pittori, industriali. Gassman, Zeffirelli, Sordi, Fellini, Muti, Agnelli, Mussolini, D' Annunzio, Einstein, Kennedy, Padre Pio, solo per citarne alcuni.
Leggeva nel pensiero, nei libri chiusi, prevedeva il futuro, faceva viaggi nel tempo, nel passato, dipingeva persino a distanza e dai racconti di chi l' aveva conosciuto, si scoprivano ogni volta meriti diversi: certe guarigioni, certi episodi "straordinari", la bilocazione (mentre era a Torino, lo fotografarono in America), l'apparizione di oggetti, fatti con il potere straordinario della mente.
Di lui, credente, abbiamo parlato spesso, nei salotti, così come puntualmente si ripresentava il desiderio di rendergli omaggio, senza però aver l'occasione di cercare il luogo di sepoltura. Sino a qualche giorno fa, quando casualmente, le nostre gambe passo dopo passo, ci condussero in un piccolo cimitero della provincia torinese, dove non eravamo mai stati, e dove si trova la sua tomba. Stupiti ed emozionati, riconoscemmo subito quel busto di gesso bianco e quello sguardo dagli occhi penetranti, profondi: quelli di Gustavo Rol.
La nostra emozione diventò ancor più profonda, quando scoprimmo che eravamo a ridosso del suo anniversario di morte: che cade il 22 settembre.
E di questo personaggio misterioso che affascinò piccoli e grandi uomini della storia: da Saragat ad Einaudi, alla Regina Elisabetta, portando conforto alle persone, anche alle più umili, con "interventi" sempre gratuiti, mi viene in mente la sua teoria de "lo spirito intelligente".
Calza a pennello in questo luogo di pace dove riposa e dove una lapide recita: "Non siete morti vivete con noi". Chissà quale sarà la ragione per cui siamo arrivati sin qui, ma, siccome non credo alla casualità, sto aspettando di conoscere il motivo di questa piacevole riscoperta con una delle figure più straordinarie del 900 che ha vissuto e percorso strade e luoghi che sono anche i nostri.
Concludiamo con una citazione di questo uomo, quest'anima eterna, che nel giorno del suo anniversario di morte, abbiamo voluto ricordare con profonda stima: "Anche tu, come tutti sei una grondaia".
Wilma Zanelli